Tommaso da Celano, biografo di San Francesco d’Assisi, ci racconta la dolcezza che il Natale infondeva in Francesco. Nel giorno “in cui è nato per noi il Bambino”, Francesco desiderava che tutti potessero avere cibo in abbondanza:

 

Voleva che in questo giorno i poveri e i mendicanti fossero saziati dai ricchi, e che i buoi e gli asini ricevessero una razione di cibo e di fieno più abbondante del solito. “Se potrò parlare all’imperatore – diceva – lo supplicherò di emanare un editto generale, per cui tutti quelli che ne hanno possibilità debbano spargere per le vie frumento e granaglie, affinché in un giorno di tanta solennità gli uccellini e particolarmente le sorelle allodole ne abbiano in abbondanza.”

 

Il Natale è la festa della commozione: auguro a tutti, studenti, docenti e personale scolastico, di poterne provare in grande quantità verso quanti hanno più bisogno di noi.

Buon Natale.

 

Filippo Di Gregorio